Documento Strategico Territoriale
“L’approccio LEADER introduce una nuova filosofia dell’intervento comunitario: lo sviluppo rurale non coincide con lo sviluppo agricolo, esso assume un valore territoriale e non settoriale finalizzato a migliorare l’attrattività sociale e residenziale dell’area interessata nonché la sua competitività in termini economici.” – F. Fischler
“Lo sviluppo rurale è definibile come un processo di cambiamento conservativo che mira a migliorare la qualità della vita della comunità rurale mediante azioni sostenibili, endogene e locali di rianimazione, riproduzione, integrazione e crescita dell’economia integrata del mondo rurale, in una logica di attivazione e autosviluppo” – J. Robertson
“Quando il vento della storia è propizio, gli elementi vivi delle culture scomparse riacquistano il loro pieno vigore. La cultura rurale non é morta, ma è stata sconfitta. Per questo motivo, essa continuerà a vivere come la brace che cova sotto le ceneri del tempo che passa. E il suo persistere evocherà il ricordo di nomi, luoghi, riti, tradizioni, costumi, feste, radicati come licheni ai vecchi rami della cultura in vigore” – A. Hernandez
Su queste basi, sulla considerazione che per sviluppo rurale si deve ora intendere lo sviluppo socio-economico delle aree extra-urbane, caratterizzate da svantaggi competitivi in termini territoriali, di servizi, conoscenze e opportunità, allontanandosi definitivamente dalla caratterizzazione residuale del concetto di ruralità, la Commissione Europea – DG agricoltura ha inteso individuare alcuni principi di base della nuova politica di sviluppo rurale (II pilastro della PAC): la plurifunzionalità dell’agricoltura, ossia il suo ruolo polivalente al di là della semplice produzione di derrate che implica il riconoscimento e l’incentivazione della gamma di servizi offerti dagli agricoltori; la impostazione plurisettoriale e integrata dell’economia rurale al fine di diversificare le attività, creare nuove fonti di reddito e occupazione e proteggere il patrimonio rurale; la flessibilità degli aiuti allo sviluppo rurale, basata sulla sussidiarietà e favorevole al decentramento, alla consultazione a livello regionale e locale e al partenariato; il metodo adottato, volto a una maggiore integrazione dei diversi interventi al fine di assicurare lo sviluppo armonico delle zone rurali.
Ed è su queste stese basi, sulla volontà di dare sostanza effettiva alle più innovative esperienze di programmazione comunitaria dei sistemi di sviluppo delle aree rurali – Franz Fischler, commissario UE Agricoltura artefice primo della programmazione d’iniziativa comunitaria LEADER – alle più avanzate dottrine delle economie compatibili – James Robertson, economista e teorico dello sviluppo economico moderno – ed alle cristalline e visionarie caratterizzazione delle intime potenzialità dei popoli rurali – Avelino Hernandez, scrittore rurale spagnolo – che il GAL Isola Salento ha fondato la strategia di sviluppo locale innervante il Documento Strategico Territoriale presentato ai competenti Uffici dell’Assesorato alle Politiche Agricole della Regione Puglia, assieme al dossier di candidatura al bando previsto dal PSR Asse IV Leader. Considerando le vocazioni dell’area territoriale, le criticità e le potenzialità che si sono appalesate nella fase di ascolto del territorio, il GAL ha messo a punto una strategia finalizzata a rafforzare il posizionamento dell’area d’intervento come una sistema della qualità e della tipicità, magliato in rete, fortemente connotato ed unico nel suo genere. Dall’analisi delle vocazioni infatti, dei punti di forza e di debolezza, ma soprattutto tenendo conto delle politiche di programmazione attuate negli ultimi anni, emerge una serie di tematiche prioritarie che danno forma alla strategia che gli attori istituzionali ed economici di questo territorio hanno avviato ed intendono rafforzare, per concettualizzare e far percepire l’area come spazio unitario, caratterizzato da poli dedicati a specifici temi legati fra loro e resi fruibili da percorsi specializzati e/o di scoperta generica:
- la vocazione: la dotazione rurale attuale in relazione alle potenzialità naturalistiche intrinseche ma inespresse dell’area;
- il prodotto turistico-rurale: lo stato e le prospettive in termini di offerta rurale e turistica allargata;
- la risorsa agricola e culturale: lo stato e le prospettive di attività economiche correlate al territorio ed all’ambiente;
- le risorse globali: lo stato e le prospettive dell’offerta in termini di organizzazione e fruibilità del territorio;
- la connotazione: il posizionamento dell’area rispetto al turismo rurale/ambientale;
- la innovatività: le prospettive di promuovere attività innovative e l’utilizzo di nuove tecnologie;
- la promozione e il rafforzamento dell’immagine: la valorizzazione delle peculiarità e delle potenzialità dell’area.
Su queste basi la strategia complessa ed i temi unificanti e secondario prescelti che ne disegnano e ne conformano lo svolgersi, si giustificano, nella ricerca di raggiungere e traguardare uno sviluppo locale attraverso l’integrazione di reti economiche e sociali del territorio rurale. Il mondo rurale declinato nelle sue varie filiere componenti rappresenta per il GAL Isola Salento il vero prodotto da offrire sul mercato sia per il consumatore da attrarre con le filiere fra attori locali sia per il consumatore da coinvolgere in filiere con operatori esterni (mercato dei prodotti tipici, turismo della costa e dell’entroterra, mercati dei prodotti della innovazione). Occorrerà a ciò implementare un’area sistema integrata che in relazione all’insieme delle risorse e delle produzioni del territorio a partire dalle emergenze ambientali di alta valenza naturalistica, storico-architettonica e culturale, si caratterizzi come prodotto globale di qualità. In soldoni la strategia dovrà tendere al raggiungimento dell’obiettivo globale che sarà quello di implementare un’area sistema integrata che a partire dalle filiere degli Agrosistemi Rurali, della Cultura e della Identità, dei Prodotti tipici di qualità e degli Ecosistemi ambientali si caratterizzi come prodotto globale di qualità, in breve implementare un:
DISTRETTO TURISTICO RURALE DI QUALITÀ
Un Sistema produttivo locale caratterizzato da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali (art.13 Dlgs 228/01)
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